Gruppo di persone con Beppe Squalo

Discriminazione verso 17 atleti con disabilità intellettiva e i loro accompagnatori nel percorso verso Caselle

“Diciassette ragazzi con disabilità intellettiva e i loro accompagnatori che dovevano prendere la navetta da Porta Susa a Caselle sono stati vittima di una grave discriminazione. Sono stati trattati male e lasciati a piedi, anche se erano i primi della fila e, comunque, dovrebbe essere loro garantito un accesso prioritario. La scusa era che non avevano già fatto il biglietto a terra, quando si può fare a bordo e non è garantita alcuna prelazione a chi ne è già fornito: ce lo ha confermato il servizio di informazione della Sagat.

Un episodio incomprensibile, contrario alla logica, all’etica e alle più elementari regole di convivenza civile. Domenica la città di Torino sarà sotto i riflettori del mondo con le Atp finals di tennis. E sono tanti altri gli eventi, sportivi e non solo, che ci accompagneranno da qui al Natale, insieme a una notevole ripresa del turismo. Siamo sicuri di essere pronti ad accogliere le persone con disabilità e con esigenze speciali? Vedendo questo triste episodio, direi di no…”

La discriminazione denunciata sui social di Peppe Squalo

La domanda che si pone Giancarlo D’Errico, presidente Anffas Torino, si riferisce a un brutto episodio capitato a conclusione della due giorni di pararowing – canottaggio per le persone con disabilità – che si è tenuta alla Società Canottieri Armida. Episodio denunciato sui social da Peppe Squalo, in un post emblematicamente intitolato “la parte peggiore dell’Italia”.

Chieste risposte all’azienda e al Comune

“Questi ragazzi – continua D’Errico – sono stati vittima di un sopruso. Anffas Torino non può tollerare che avvengano fatti simili. Ciò che è avvenuto è ancora più grave se si considera che familiari e accompagnatori, in questi frangenti, sono costretti loro malgrado a lasciar correre. Infatti non vogliono esporre i propri cari con disabilità intellettiva a uno stress per loro intollerabile. È una vergognosa mancanza di sensibilità e attenzione. Fatti simili non possono passare sotto silenzio. Chiediamo che intervenga l’azienda per presentare le proprie scuse. Chiediamo anche che se ne occupi anche la Giunta appena entrata in carica, per far capire a tutti se la tutela dei diritti delle persone con disabilità rientra tra le loro priorità”.

Torino è una città accogliente verso le persone con disabilità intellettiva?

Il presidente Anffas Torino conclude allargando il discorso: “È in gioco la capacità di accoglienza e di inclusività della nostra città. Che senso ha, per esempio, avere i tram accessibili e le pensiline no? Siamo sicuri che alberghi, ristoranti, musei, siano fruibili per tutti i tipi di disabilità, considerando che quella fisica riguarda non più del 10 per cento delle persone con disabilità, mentre quella intellettiva e relazionale interessa due persone con disabilità su tre? Aspettiamo risposte e, nel contempo, siamo a disposizione per mettere a disposizione le nostre conoscenze e la nostra esperienza”.