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Notice: Trying to get property of non-object in /web/htdocs/www.anffastorino.it/home/wp-content/plugins/pj-news-ticker/pj-news-ticker.php on line 207 Novità Archivi - Pagina 10 di 28 - Anffas Torino
Ci sono delle vite esemplari, piene di significato, spese per migliorare le condizioni di vita dei più deboli e, insieme, della società tutta. Gabriele Piovano, nei suoi 36 anni, ha fatto tutto questo e molto altro.
Classe 1985, torinese di nascita e nell’animo, Gabriele si è sempre dedicato alle battaglie per la difesa dei diritti delle persone con disabilità, dal diritto alla cura al diritto alla mobilità, dal diritto allo studio e al lavoro a quello all’autonomia e alla vita affettiva.
Non siamo stati sempre d’accordo, abbiamo discusso come si fa con le persone che si stimano, abbiamo anche avuto punti di vista differenti. Ma siamo sempre stati dalla stessa parte della barricata, in prima linea, mettendoci la faccia e il cuore, le idee e la passione.
L’associazione Anffas Torino, il presidente Giancarlo D’Errico, tutto lo staff e i soci si uniscono al dolore e porgono le più sentite condoglianze alla famiglia di Gabriele Piovano, a mamma Giovanna e alla Consulta per le Persone in Difficoltà.
Che la terra ti sia lieve, Gabriele.
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Opera prima di Elle McNicoll, giovane scrittrice scozzese «neurodivergente», come lei stessa si definisce, ovvero con un disturbo dello spettro autistico, “Una specie di scintilla”, arrivato in Italia anche in versione audiolibro. E’ già divenuto un bel “caso editoriale” in Gran Bretagna. «È un romanzo arguto, sincero e pieno di empatia» è stato scritto. «Una storia di grandi ideali, di coraggio e fiducia in se stessi. Nata dalle esperienze dell’Autrice, autistica come la sua protagonista. E dal suo impegno per una maggiore rappresentazione della neurodiversità nei libri per bambini».
Il mio autismo è una specie di scintilla!
Uscito lo scorso anno in Gran Bretagna, A Kind of Spark è un piccolo, grande libro divenuto già un bel “caso editoriale” Oltremanica. Accolto con grande favore da critica e pubblico, nonché già vincitore di alcuni premi. Dall’inizio di aprile è arrivato anche in Italia, tradotto da Sante Bandirali e pubblicato per i tipi di uovonero, con il titolo Una specie di scintilla.
Si tratta dell’opera prima di Elle McNicoll, giovane scrittrice scozzese «neurodivergente», come lei stessa si definisce, ovvero con un disturbo dello spettro autistico. Vive a Londra e dopo essersi laureata in Scrittura Creativa, ha lavorato come libraia, barista, blogger e babysitter, mentre però si divertiva anche a scrivere storie. Dopo avere quindi completato la sua tesi di laurea sulla scarsa rappresentazione dei bambini neurodivergenti, si è stancata della mancanza di inclusività nell’editoria e ha deciso di scrivere lei stessa un libro.
La presentazione editoriale
La storia di Una specie di scintilla è ben raccontata nella presentazione editoriale. «La vita a scuola è dura per Addie, undicenne autistica costretta a combattere ogni giorno contro l’ostilità, la diffidenza e la paura degli altri. Miss Murphy, la sua insegnante, non fa che umiliarla e metterla in imbarazzo. E quella che sembrava la sua unica amica ora le ha voltato le spalle. La sola persona che riesce a capirla nel profondo è Keedie. La sorella maggiore, anche lei con autismo, ma più sicura di sé, e che sa benissimo come aiutarla a sentirsi meglio.
Un giorno, durante una lezione, Addie scopre che in passato, nel suo paesino della Scozia settentrionale, innumerevoli donne furono torturate e condannate a morte in quanto ritenute “streghe”. Sconvolta dalla notizia, capisce che era la loro “diversità” ad essere messa sotto accusa e sente di dover fare qualcosa per riscattarle. Mossa da rabbia e determinazione, porta avanti una campagna di sensibilizzazione per convincere i suoi concittadini a far costruire un memoriale dedicato alle streghe uccise. La sua diventa una vera e propria missione. Una crociata in nome dell’uguaglianza e della verità, perché quando la storia viene dimenticata, è destinata a ripetersi».
«Un romanzo arguto, sincero e pieno di empatia» come è stato scritto. «Una storia di grandi ideali, di coraggio e fiducia in se stessi, che nasce dalle esperienze dell’Autrice, autistica come la sua protagonista. E dal suo impegno per una maggiore rappresentazione della neurodiversità nei libri per bambini».
«Io… sento le cose in modo un po’ più intenso – ha raccontato Elle McNicoll -, i suoni, le immagini… Riesco a sentire senza sforzo la gente per la strada. Riesco a vedere piccoli dettagli nelle cose. Cose che gli altri non vedono. Elaboro le cose in modo diverso. E a volte do un calcio a un sasso sul marciapiede. A volte, però, quando non sono sincere, mi è davvero difficile leggere le facce delle persone. Mio nonno diceva sempre che la gente come me in passato forse non era la più socievole. O la più chiacchierona. Ma mentre tutti gli altri erano intorno al caminetto a spettegolare, noi eravamo fuori a cercare l’elettricità. Ecco cos’è il mio autismo, è una specie di scintilla!».
Per suggerire dunque caldamente la lettura di questo libro, riprendiamo, condividendole, le parole scritte su di esso dalla testata inglese «Times»: «Attraverso la storia di Addie, McNicoll ci ricorda i pregiudizi sulle differenze neurologiche. E li smonta splendidamente perché ci mostra che l’autismo non è qualcosa che si ha, è quello che si è. Una storia di grande cuore che mostra compassione per tutti».
Fonte: www.superando.it
Altri consigli letterari
“Mio fratello rincorre i dinosauri. Storia mia e di Giovanni che ha un cromosoma in più”: clicca qui.
“Noi due siamo uno” di Matteo Spicuglia: clicca qui.
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Nel periodo tra novembre 2020 e gennaio 2021, l’ufficio di Pubblica Tutela della Città di Torino ha promosso un’indagine sul tema della tutela giuridica delle persone con disabilità. L’obiettivo è quello di conoscere la condizione delle famiglie associate ad Anffas e la loro consapevolezza sulle opportunità offerte dai provvedimenti di protezione giuridica.
Riportiamo alcuni dei passaggi più interessanti. A partire dalla considerazione che “dell’associazione Anffas viene apprezzato l’impegno nei confronti dei disabili intellettivi e relazionali nel promuoverne i diritti, nel rendere concreti i principi delle pari opportunità e della non discriminazione e nel favorire l’integrazione e una migliore qualità della vita”.
Scendendo nello specifico, “il personale dello ‘Sportello SAI?’ di Anffas ha aiutato gli associati ad orientarsi sul percorso da intraprendere più spesso che l’ASL o i Servizi Sociali”. “Per alcuni il sostegno di Anffas è stato molto importante nelle varie fasi del percorso per l’ottenimento dell’incarico di protezione giuridica. A partire quindi dal momento preliminare della valutazione dell’opportunità di chiedere la nomina. Fino alla compilazione e deposito del ricorso e alla preparazione dell’udienza con il Giudice Tutelare. Ma il supporto più significativo, fondamentale per quasi otto rispondenti su dieci, è quello relativo alla compilazione del rendiconto”.
In conclusione, “quasi la totalità degli intervistati ritiene che oggi lo ‘Sportello SAI?’ di Anffas soddisfi adeguatamente le proprie esigenze di supporto in merito agli istituti di protezione giuridica. Tutti consiglierebbero ad altre persone nella loro stessa situazione di rivolgersi allo Sportello”.
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Anffas Torino segnala il webinar “Autismo e disturbi visivi: progetto vis à vis”. L’organizzazione è a cura di IERFOP (Istituto Europeo Ricerca Formazione Orientamento Professionale). L’appuntamento invece è fissato per sabato 24 aprile 2021 a partire dalle ore 10.30. Con il seguente programma.
“Autismo e disturbi visivi: progetto vis à vis”
ore 10.30 – 10.45 Introduce e coordina Roberto Pili, Presidente IERFOP. Progetto vis à vis: genesi e prospettive
ore 10.45 – 11.00 Saluti istituzionali
Mario Nieddu, Assessore dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale della Regione autonoma della Sardegna.
Chiara Caucino, Assessore Politiche della famiglia, dei bambini e della casa, sociale, pari opportunità, Regione Piemonte.
ore 11.00 – 12.30 Interventi di
Pericle Farris, APRI Servizi Onlus, Presidente FISH Piemonte. Vis à vis guardiamoci intorno.
Teodoro Rodin, Vicepresidente IERFOP. Riflessioni su autismo e normativa.
Cataldo Ibba, Vicepresidente IERFOP. Oltre le barriere.
Pietro Paolo Murru, Consigliere di Amministrazione IERFOP. I disturbi del neurosviluppo: una chiave culturale.
Bachisio Zolo, Direttore della formazione IERFOP. Autismo e disturbi visivi e scuola.
Simona Valinotti, Educatrice tiflologa APRI Servizi. Di cosa parliamo.
Valentina Penna, Educatrice APRI Servizi. Una storia di impegno, quali risultati?
Donatella Petretto, Roberta Berti, Gian Pietro Carrogu, Lorenzo Pili, Luca Gaviano, Università degli Studi di Cagliari. Una prima sintesi sulla revisione della letteratura sulla relazione tra autismo e disturbi visivi.
ore 12.30 – 13.00 Dibattito e conclusioni
L’evento si terrà online. Per partecipare si prega quindi di inviare una mail entro il 22 aprile. Gli indirizzi di riferimento sono i seguenti: ierfop@ierfop.org e farrispericle33@gmail.com.
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Sono iniziate questa mattina le vaccinazioni delle persone con disabilità intellettiva e disturbi del neurosviluppo. Persone che sono ospitate nella struttura di via Fiesole gestite da Anffas Torino, dove convivono un centro residenziale e un centro diurno. La RSD era balzata agli onori della cronaca negli scorsi giorni. Infatti un focolaio di Covid-19 aveva portato alla positività di sette ospiti (per uno era stata anche necessaria l’ospedalizzazione) e tre operatori.
In attesa che tutte le persone che vivono nel centro residenziale tornino “negative”, come detto sono iniziate le vaccinazioni delle persone con disabilità intellettiva che frequentano il centro diurno. Nonostante qualche iniziale problematica con il numero dei vaccini disponibili, le otto persone prenotate hanno avuto la prima dose del vaccino Pfizer.
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Consiglio di lettura sull’autismo da parte di Anffas Torino. “Ginny Moon”, pubblicato in Italia col titolo “A bocca chiusa non si vedono i pensieri”, è il racconto in prima persona di una tredicenne autistica intrappolata nell’ossessione del proprio passato. È il romanzo d’esordio di Benjamin Ludwig. L’autore ha adottato con la moglie un’adolescente autistica. Ha potuto così farsi un’idea di prima mano di come funzioni un cervello neuroatipico nel difficile approccio col mondo esterno.
La storia di Ginny, ragazza con autismo
Ginny ha alle spalle una storia di droghe e abusi, la madre biologica è una donna instabile che ha trascinato nel loro nucleo famigliare una serie di uomini violenti. Viene sottratta alla sua custodia grazie all’intervento delle autorità e salta da una casa-famiglia all’altra fino ad approdare alla sua “Famiglia Per Sempre”, una coppia amorevole e comprensiva con la quale tutto sembra filare alla grande, finché la “Mamma Per Sempre” non rimane incinta, e la presenza di Ginny in casa diventa una possibile minaccia per l’incolumità del neonato.
Ginny non si può definire ad alto funzionamento, per quanto suoni il flauto nell’orchestra della scuola e giochi a basket due volte alla settimana. Frequenta una classe per bambini speciali, è ossessionata dal numero nove – l’età in cui è stata portata via dalla madre – e da Michael Jackson. Soprattutto elabora in gran segreto piani di fuga insieme alla sua bambola, perché in quella vita apparentemente perfetta manca qualcosa e il legame con la madre naturale è impossibile da recidere.
La relazione tra Ginny e i genitori adottivi
Il nucleo del romanzo è nella difficile relazione tra Ginny e i suoi genitori adottivi, che a ben vedere potrebbe essere la storia di una qualunque adolescente adottata, con un passato difficile con cui fare i conti. Il racconto si sviluppa dl punto di vista – assolutamente diretto – della ragazza, per cui è impossibile non provare profondo disagio di fronte a una donna che adotta, consapevolmente, una adolescente autistica e, dopo qualche mese di tentativi e di affetto, la tiene a distanza, la disprezza, addirittura la allontana dalla sorellina appena nata, perché convinta che possa «farle del male».
Tra i tanti piani di lettura e le possibili interpretazioni personali, è comunque mirabile lo sforzo dell’autore di dar voce diretta a una ragazza autistica. E di provare a rispondere alla domanda: come pensano gli autistici?
A bocca chiusa non si vedono i pensieri di Benjamin Ludwig HarperCollins, 2017 Traduzione di Claudia Lionetti pp. 429 18 euro
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Ancora una volta la disabilità viene usata come metafora dispregiativa. Non bastava l’elegante invito di Marco Travaglio “andate ancora avanti a trattarli come mongoloidi”, in diretta televisiva nel 2017. Non bastava la frase, stavolta scritta (e quindi non sfuggita nella foga del dibattito) all’esimio giornalista, che a marzo di quest’anno sentenziava “le conclusioni che ne trarrebbe pure un bambino ritardato”. Oggi il Fatto Quotidiano, diretto – guarda caso – da Travaglio, titolava un articolo scritto da Ettore Boffano “Chiampa frega Appendino e vuole un ‘nano’ anti-5S”, riferendosi alla presunta intenzione dell’ex presidente della Regione di candidare Stefano Lo Russo a Sindaco di Torino.
“Lungi da noi – commenta Giancarlo D’Errico, presidente Anffas Torino – entrare nel merito politico dell’articolo. Ma utilizzare la parola “nano” per descrivere la “statura politica” di una persona è offensivo verso le tante persone affette da nanismo. Si tratta di una condizione clinica che spesso diventa una disabilità invalidante dal punto di vista fisico. E ha anche pesanti ripercussioni da quello psicologico”.
“Ancora una volta – continua D’Errico – la disabilità diventa una metafora dispregiativa nei confronti di un avversario politico. Ciò denota un’assoluta mancanza di sensibilità nei confronti delle stesse persone con disabilità e delle loro famiglie. Un menefreghismo verso la loro condizione e le loro esigenze che – purtroppo – spesso trova riscontro anche a livello politico e sociale. Oltre che una pochezza di ragionamento e una scarsità di linguaggio preoccupante per chi di mestiere fa il giornalista”.
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Guida alla vaccinazione anti-Covid per le persone con disabilità intellettiva e le famiglie. L’Anffas Nazionale (di cui fa parte anche Anffas Torino) ha pubblicato questo documento, disponibile integralmente a questo link.
Ecco gli obiettivi di questa pubblicazione. Fornire una corretta informazione circa il Piano Strategico Nazionale per la vaccinazione anti-Covid. Indicare quali sono le persone con disabilità intelletiva ad avere diritto alla vaccinazione con priorità. Quali i casi in cui anche i loro caregiver/conviventi ne abbiano diritto e così via. Fornire inoltre risposte ad alcune delle domande più frequenti poste nel corso degli ultimi mesi, aventi ad oggetto il consenso informato, i casi in cui avviene il rifiuto alla vaccinazione e altro ancora.
Fondamentale l’informazione sulla vaccinazione per le persone con disabilità intellettiva
«Considerato infatti il periodo che stiamo vivendo – spiegano dall’Anffas – e le tante segnalazioni a noi arrivate circa la carente e spesso disomogenea informazione sull’argomento della vaccinazione, abbiamo ritenuto necessario dare un supporto in tal senso alle tante persone con disabilità intellettiva, alle famiglie e alla pluralità dei cittadini che si trovano spesso spaesati e con tante domande lasciate senza risposta o con risposte vaghe».
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Le telecamere del TGR Piemonte nel centro residenziale per persone con disabilità intellettiva di via Fiesole a Torino. La struttura è gestita da Anffas Torino. 9 pazienti su 12 del residenziale e 3 operatori sono risultati positivi al Covid-19.
“Vaccinare le persone con disabilità è una priorità. Le Regioni hanno facoltà di muoversi in questo senso all’interno delle direttive nazionali” è l’appello di Giancarlo D’Errico.
Grazie a Marzia De Giuli per il servizio chiaro e puntuale.
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Sei utenti e due operatori del centro residenziale per persone con disabilità intellettiva di via Fiesole, gestito da Anffas Torino, sono risultati positivi al Covid-19. E’ il verdetto dei tamponi molecolari effettuati con urgenza tra ieri sera e questa mattina, in seguito alla febbre e al malessere manifestati da una ospite. I protocolli di sicurezza si sono attivati immediatamente. Ma l’esito dei tamponi ha fatto scattare l’allarme anche per gli altri utenti (in tutto sono 12) e gli operatori che li assistono.
Vaccinare subito le persone con disabilità intellettiva
Allarme e rabbia, perché questo ennesimo dramma si poteva, anzi si doveva evitare. “Ma vi immaginate – tuona Giancarlo D’Errico, presidente Anffas Torino – l’angoscia che stanno vivendo queste persone, le loro famiglie, tutti gli altri ospiti e anche noi operatori? Vi immaginate cosa vorrebbe dire per un ragazzo autistico o per una ragazza Down essere intubati in ospedale? E non voglio neanche pensare a esiti ancora più drammatici. Chiedo senza giri di parole a chi ha la responsabilità di rispondere, il presidente Cirio e l’assessore Icardi: vogliamo aspettare che la situazione peggiori ulteriormente per capire che vaccinare le persone con disabilità è una priorità assoluta? Anche più, con tutto il rispetto, degli studenti attesi dalla maturità?”
Il riferimento è all’ipotesi di vaccinare i 35mila studenti all’ultimo anno delle superiori. Proposta avanzata dal presidente Alberto Cirio al governo, ieri a Roma durante l’incontro con il generale Figliuolo, commissario per l’emergenza Covid. “Sarei felicissimo se gli studenti potessero vaccinarsi – continua D’Errico – per sostenere la maturità in presenza. Anche nelle nostre famiglie ci sono ragazzi e ragazze attesi da questo importante passaggio. Ma, ancora una volta, il problema è stabilire le priorità. Perché c’è chi rischia di morire, senza vaccino. Genitori e figli che non si vedono da più di un anno, senza vaccino”.
Precedenza agli anziani e alle persone fragili
“Anzi, dirò di più. Si tratta di rispettare le priorità già dettate dall’agenda vaccinale – conclude Giancarlo D’Errico – dando la precedenza agli anziani e alle persone fragili. La Regione Piemonte, in ritardo e solo dopo le nostre pressanti sollecitazioni, aveva annunciato in pompa magna che da metà marzo sarebbero partite le vaccinazioni dei 6000 ospiti dei centri residenziali e diurni. Ad oggi nelle tre strutture che noi gestiamo a Torino siamo fermi a zero. Neanche gli operatori sono vaccinati, perché non sono considerati sanitari. E già allora avevamo segnalato che sono da vaccinare con urgenza anche le migliaia di persone con disabilità che non vivono in struttura e i loro caregiver familiari. Su questo aspetto continua un silenzio assordante. Chiedo ancora una volta: cosa stiamo aspettando?”
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