Dramma della solitudine a Orbassano: Giancarlo D’Errico intervistato al TG3
A Orbassano, una mamma ha tolto la vita alla figlia disabile: l’intervista di Giancarlo D’errico, presidente Anffas, al TGR Piemonte in merito alla tragedia avvenuta
A Orbassano, una mamma ha tolto la vita alla figlia disabile: l’intervista di Giancarlo D’errico, presidente Anffas, al TGR Piemonte in merito alla tragedia avvenuta
Dopo il dramma di Orbassano, dove un donna di 85 anni ha ucciso a martellate la figlia, persona con disabilità, qui di seguito la rassegna stampa riguardante il commento sulla vicenda da parte del presidente di Anffas Torino, Giancarlo D’Errico:
http://www.torinoggi.it/2019/12/08/mobile/leggi-notizia/argomenti/cronaca-11/articolo/uccide-la-figlia-disabile-a-martellate-denunciate-per-omicidio-la-mamma-di-orbassano.html
http://www.metronews.it/19/12/08/madre-uccide-la-figlia-disabile.html
https://gazzettadelsud.it/articoli/cronaca/2019/12/08/torino-uccide-la-figlia-disabile-a-martellate-non-volevo-piu-che-soffrisse-756105e8-72eb-4b26-aec1-df5fbaa7698d/
Convegno per i 60 anni dell’associazione Anffas Torino
Le tematiche della capacity e dell’autodeterminazione – centrali nell’evoluzione e nel miglioramento delle condizioni di vita delle Persone con disabilità e nella percezione che ne hanno la società e la politica – saranno al centro del congresso intitolato “Anffas Torino: 1959 – 2019, oggi come ieri pronti al futuro”. L’evento sarà uno snodo tra il percorso compiuto da Anffas Torino in 60 anni di attività concreta a sostegno delle persone con disabilità e delle loro famiglie e i prossimi anni di impegno nella definizione e nell’esercizio di nuovi diritti e tutele, in un contesto sociale e normativo in costante evoluzione. Progetti personalizzati e vita indipendente sono e saranno al centro di ogni pensiero e azione di Anffas Torino.
Martedì 10 dicembre 2019 dalle ore 9 alle ore 13 al New Building Bertola, Reale Mutua Assicurazioni in via Bertola, 48/C a Torino.
Con il patrocinio di Regione Piemonte, Comune di Torino, Anci Piemonte e con il sostegno di Reale Group.
Evento gratuito soggetto a posti limitati.
Per informazioni e iscrizioni, entro e non oltre il 30 novembre 2019, al tel. 011/3810723 – o mail eventi@anffas.torino.it
Scarica la locandina con tutti i dettagli
Il programma della mattinata:
9.00 Accredito partecipanti
9.30 / 10.00 Benvenuto a cura di Reale Mutua Assicurazioni. Saluti di apertura delle istituzioni presenti
10.00 “Prospettive per i prossimi 60 anni: dalla cura all’autodeterminazione” – Roberto Speziale, Presidente nazionale Anffas
10.10 “L’evoluzione del tessuto sociale e le nuove prospettive relative al terzo settore” – Roberto Cardaci, Sociologo
10.20 “Evoluzione della normativa e mutamento dei bisogni” – Roberta Dotta, Giudice Tutelare
10.30 “Il diritto alla privacy: caso scuola. Quali sostegni necessari per esercitare la capacità giuridica su base paritaria” – Sergio Monticone, Avvocato
10.40 / 11.00 Coffee Break
11.00 “Enti pubblici: nuovi sostegni e rapporti con le disabilità” – Monica Lo Cascio, Direttore Divisione Servizi Sociali del Comune di Torino
11.10 “Il Disability Manager nelle Amministrazioni Comunali: un ruolo chiave di armonizzazione” – Franco Lepore, Avvocato e Disability Manager della Città di Torino
11.20 “Quale formazione per i professionisti del sociale” – Roberto Keller, psichiatra e neuropsichiatra infantile
11.30 “Best practice: casa, lavoro, sport”
Casa – Simona Patria, Disability Manager ATC
Lavoro – Teresa Minischetti, Responsabile Anffas Piemonte Lavoro
Sport – Francesca Grilli, Referente Special Olympics
12.00 “Europa e disabilità” – Cristina Schiratti, Responsabile dei rapporti internazionali di Anffas Nazionale
12.10 “Best practice: Cityfriend. Da progetto a start up innovativa a vocazione sociale” – Alessandro Parisi, Andrea Panattoni e Luisa Pavesi
12.20 “Anffas Torino: 1959 – 2019, oggi come ieri pronti al futuro” – Giancarlo D’Errico, Presidente Anffas Onlus Torino
12.30 Spazio interattivo
13.00 Termine evento
Riceviamo e pubblichiamo nota del Presidente nazionale Anffas, Roberto Speziale, in merito all’audizione di Anffas presso la Commissione Diritti Umani del Senato.
“Quanto è conosciuta, agita e vissuta, in Italia la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità? Purtroppo ancora troppo poco”: così esordisce il Presidente di Anffas Roberto Speziale in sede di audizione della Commissione Diritti Umani del Senato, svoltasi lo scorso 12 novembre. Il nostro sistema, infatti risulta ancora troppo ancorato ai due modelli storici: all’approccio pietistico-assistenziale, risalente addirittura all’800 ed i primi decenni del ‘900, prima e poi all’approccio medico, ancora imperante, che vede al centro dell’intervento e delle politiche principalmente la “menomazione”. Mentre il nuovo approccio alla disabilità, ribadito e sancito dalla Convenzione, mette al centro la persona e riconosce che la disabilità è il risultato dell’interazione tra persone con minorazioni e barriere attitudinali ed ambientali che impediscono la loro piena ed efficace partecipazione nella società su base di parità con gli altri cittadini.
“Ogni volta, quindi, che le persone con disabilità incontrano barriere di varia natura o subiscono discriminazioni a causa della loro condizioni si è in presenza di una lesione di diritti fondamentali della persona umana. Ed è lo Stato “in primis” che deve mettere in atto politiche attive per rimuovere tali barriere e per garantire pari opportunità e contrastare ogni forma di discriminazione”.
Si è poi evidenziato come in Italia la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità – nonostante sia ormai da oltre 10 anni una legge del nostro paese e nonostante l’Italia abbia anche sottoscritto il Protocollo Opzionale che la impegna a sottoporsi a delle regole di monitoraggio e verifica dell’applicazione della CRPD – non sia ancora, in larghissima parte, conosciuta e recepita, non solo a livello normativo ma soprattutto a livello culturale.
Per quanto riguarda l’aspetto normativo, infatti, da un primo confronto con l’ONU sono emerse ben 82 raccomandazioni specifiche per l’Italia, tra cui alcune molto rilevanti come la necessità di definire il concetto di “accomodamento ragionevole”; superare alcuni attuali istituti considerati segreganti in termini di diritti umani come l’interdizione e l’inabilitazione (previo rafforzamento dell’amministrazione di sostegno); rimuovere gli attuali impedimenti che limitano l’accesso al diritto al voto delle persone con disabilità, specie intellettive e con disturbi del neurosviluppo, che necessitano di assistenza in cabina, nonché contrastare in maniera maggiore le pluridiscriminazioni di cui sono vittime, in special modo, le donne con disabilità.
La Convenzione ONU infatti porta con sé, prima di tutto, un cambio dei paradigmi culturali e un diverso approccio alle disabilità. Cambiamento di approccio di paradigmi che non solo non si è ancora compiuto ma rispetto al quale si registrano preoccupanti segnali di involuzione.
Ha spiegato infatti il presidente “Se pensiamo che anche nella Legge di Bilancio chi ha redatto i testi ha continuato ad utilizzare la definizione di “diversamente abili”, possiamo capire come ancora le stesse Istituzioni siano ancora lontane dall’aver fatto propria la Convenzione ONU che invece, non a caso, adotta la nuova definizione di “persona con disabilità” spostando, appunto il focus dalla “diversità” alla persona, mettendola al centro di tutto in quanto titolare, alla pari degli altri cittadini senza disabilità, di tutti i diritti umani”.
“Quindi non si tratta di un puro aspetto semantico” ha sottolineato il presidente “ma è una questione concreta di cultura sui diritti umani”.
Per Anffas, che da sin dalla sua nascita, nel lontano 1958, ha da sempre messo al centro la persona, e per tutto il movimento delle persone con disabilità, questo è un chiaro segnale di mancata percezione della persona con disabilità e dei suoi diritti: e questo deve avvenire, prima ancora che nelle norme, nel sentire più profondo dell’intera società civile.
Per questo fine è stata avanzata la proposta di coinvolgere il mondo della scuola e delle università in quanto luogo privilegiato per attivare quel percorso di conoscenza del modello di società basato sul rispetto dei diritti umani e sul modello di sviluppo sostenibile che sia poi capace di attivare quell’atteso ed auspicato cambiamento positivo che, come detto, fa ancor oggi, molta fatica a radicarsi ed affermarsi.
“Per fare un esempio di come una norma possa essere orientata dal modello basato sui diritti umani e sulla Convenzione ONU possiamo prendere a riferimento la Legge 112/16 sul “Durante Noi, Dopo di Noi”, che Anffas ha contribuito a realizzare, perché declina concretamente l’art 19 della CRPD, ossia il diritto a scegliere dove e con chi vivere senza essere adattati ad una specifica sistemazione contro la propria volontà”, contrastando quindi ogni forma di segregazione ed Istituzionalizzazione. Mentre in Italia oltre 400mila persone stanno vivendo in strutture con più di 200 persone e non si comprende che questa è una condizione segregante, lesiva di diritti umani, a cui è necessario porre fine, anche attraverso un piano straordinario di deistituzionalizzazione.
“La legge 112 riproduce come soluzioni alloggiative, il concetto di casa e di famiglia” ha continuato “ma è ben lontana, a distanza di tre anni ormai, dall’avere effetti positivi perché è inserita in un sistema di infrastrutture sociale incapace di accoglierla”.
Il presidente di Anffas ha anche richiamato l’attenzione su alcuni gravi problemi che da sempre affliggono le persone con disabilità e su cui Anffas è costantemente impegnata, per esempio: la mancanza di un sistema di raccolta dati, senza i quali è pressoché impossibile elaborare politiche efficaci; l’assenza di un comitato indipendente di monitoraggio della CRPD; le gravi carenze che permangono nel sistema di inclusione scolastica degli alunni con disabilità nelle scuole di ogni ordine e grado che continuano a far registrare, nonostante una normativa molto avanzata, una serie infinita di problemi. Con la conseguenza che il primo giorno di scuola non è tale per gli studenti con disabilità, negando loro, di fatto, diritti fondamenti quali quello dell’accesso all’istruzione. Inoltre mancando ancora i livelli essenziali degli interventi e delle prestazioni sociali, in molte parti del paese, i servizi non sono garantiti in modo omogeneo e non sono concretamente e pienamente esigibili, spostando gran parte del carico della gestione della disabilità e della non autosufficienza sulle famiglie.
Occorre assumere piena consapevolezza che i Diritti Umani sono universali, indivisibili, ed interdipendenti e se non sono resi realmente e pienamente esigibili rischiano di essere solo “gentili concessioni” e fonte di discriminazione. A tal fine è indispensabile emanare i livelli essenziali degli interventi e delle prestazioni sociali operando anche sul Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza, che oggi vede finanziamenti purtroppo ancora insufficienti, nonché emanare una specifica norma e specifiche risorse relativamente ai programmi di autonomia e vita indipendente così come previsto dalla stessa Convenzione ONU. Occorre anche ripristinare, al più presto, la funzionalità dell’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità, anche per dare puntuale riscontro alle raccomandazioni inviate all’Italia dal Comitato sui Diritti Umani delle Nazioni Unite, nonché dare attuazione al programma biennale di azione del Governo, ad oggi rimasto “lettera morta”.
Si rende necessario, infine, rivedere anche la proposta di legge delega che il Consiglio dei Ministri ha già esitato, e che dovrà essere esitata dal parlamento, con la quale si prevede, attraverso uno più decreti attuativi di dare corpo al cosiddetto “Codice della Disabilità”. Infatti tale legge delega, ed i provvedimenti da essa scaturenti, dovranno essere ancorati necessariamente ai paradigmi della CRPD ed al programma di azione del governo e trovare il luogo di condivisione all’interno dell’osservatorio OND.
Ieri pomeriggio i rappresentanti regionali della FISH – Federazione Italiana Superamento Handicap, Pericle Farris (presidente APRI – Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti) e Giancarlo D’Errico (presidente Anffas Piemonte e Anffas Torino) sono stati ricevuti da Chiara Caucino, Assessore agli Affari Sociali e alle Pari Opportunità della Regione Piemonte, per un incontro conoscitivo.
“Siamo soddisfatti – commentano Giancarlo D’Errico e Pericle Farris – della disponibilità e dell’attenzione che ci ha riservato l’Assessore. Nessuna promessa, come quelle in cui si prodigavano alcuni suoi predecessori e che a conti fatti si sono rivelate false, ma la disponibilità a coinvolgerci e ad ascoltarci riguardo ai temi legati alla disabilità. ‘Niente su di noi senza di noi’ è uno slogan in cui ci riconosciamo: temi come la scuola, il lavoro, la casa e il dopo di noi, che rendono concreti i principi di inclusione e pari opportunità nel quadro dei singoli progetti di vita, devono essere sviluppati di concerto con le associazioni che si occupano di disabilità”.
“Il primo punto su cui ci si è trovati d’accordo – continuano D’Errico e Farris – è la necessità di attivare una modalità di confronto estremamente operativa, come un tavolo di concertazione e sperimentazione. Le linee di intervento sulle quali si è convenuto di attivarci riguardano le azioni legate alla prevenzione e agli interventi precoci, quelle rivolte all’aumento delle autonomie, ai sostegni mirati e adeguati ai bisogni. Una corretta azione potrebbe permettere di specializzare la spesa con il conseguente aumento dell’efficienza e dell’efficacia, con benefici effetti sui costi e sulle disponibilità. Un esempio per tutti l’intervento sul sistema del fondo regionale disabili per il lavoro. Il tempo sarà giudice”.
Vuoi aiutare Anffas Torino nel suo impegno a sostegno delle persone con disabilità intellettiva e disturbi del neurosviluppo e delle loro famiglie? Basta un click per fare una donazione e per condividere questa possibilità con i tuoi amici. Continua a leggere
L’alleanza tra profit e no profit rappresenta il futuro in ambito welfare, dove il pubblico non riesce sempre a soddisfare tutte le esigenze anche in un sistema sanitario con pochi rivali al mondo come quello italiano: la gestione dell’emergenza e l’eccellenza sono garantite, più complicato è invece individuare le situazioni di disagio più nascoste, rispondere alle piccole richieste quotidiane, offrire un’assistenza affettiva e non solo una prestazione medica.
Partendo da queste considerazioni, martedì 5 novembre il presidente Anffas Torino Giancarlo D’Errico ha partecipato allo speed date SoWow (organizzato da ABC Interactive e Caterina Soldi Planning&Events e ospitato al Museo Lavazza), format innovativo che consente ad aziende, professionisti e associazioni di presentare la propria attività e stringere relazioni. Un’opportunità importante per ampliare una modalità di interazione che Anffas ha già utilizzato in alcuni progetti sviluppati in sinergia con il mondo profit, e che intende continuare ad approfondire in futuro.
Una piattaforma web che permette di far incontrare le persone con disabilità con il mondo del lavoro, si chiama DIVHI e sarà presentata lunedì 18 novembre alle 21 presso la sede di Anffas Torino in via Carlo Bossi 24.
Da dati dell’ISTAT 2004/05 risulta che il 36,6% delle persone portatrici di una disabilità intellettiva sono in grado di far parte del mondo lavorativo, ma solo l’1,5% ha effettivamente un’occupazione. Ancora oggi, sul territorio nazionale e locale, c’è estrema difficoltà nell’individuare e creare occupazioni lavorative per persone adulte con disabilità intellettive. Da qui la necessità di creare uno strumento innovativo, efficacie e che accompagni ragazzi e ragazze nella transizione dal mondo scolastico a quello lavorativo.
Matteo Colombino, fratello di Francesco, ragazzo con disturbi dello spettro autistico, si è reso conto della difficoltà che ha avuto una volta conclusa la scuola nel cercare un posto di lavoro ma soprattutto difficoltà a dare risposta alla domanda: “Quali sono le attività che Franci potrà svolgere da oggi in poi?”. Matteo insieme a Giuliano Sansone, Lorenza Bonada e Jacopo Fior sono i fondatori del portale online e lunedì saranno presso Anffas Torino a presentare il loro lavoro alle famiglie dell’associazione.
DIVHI mette in comunicazione due realtà che sembrano apparentemente distanti fra loro: le aziende con le famiglie, gli enti sociali, le cooperative e le associazioni che si occupano di disabilità. L’obiettivo finale di DIVHI è dare valore alla disabilità nel mondo del lavoro come pietra miliare per il percorso verso una vita indipendente. L’incontro è quindi rivolto a tutti i soci di Anffas ma anche a tutti gli enti sociali.
Per maggiori info vai sul sito divhi.it
Sono iniziati mercoledì 6 novembre i SOCIalCAFFE’, incontri informali – di fronte a un caffè – durante i quali il direttivo di Anffas Torino e il presidente Giancarlo D’Errico vogliono incontrare piccoli gruppi di soci per guardarsi negli occhi, ascoltarsi e rinsaldare i legami.
Le finalità sono molteplici: in primis il direttivo vuole presentarsi personalmente ai soci, approfondirne la conoscenza e sentire dalla loro voce problematiche e aspettative su cui lavorare. Secondo, quest’anno Anffas Torino festeggia i 60 anni di vita, un compleanno da celebrare insieme alle famiglie che hanno fondato e tutt’ora sostanziano l’associazione. Terzo ma non ultimo, la riforma del terzo settore ha imposto la trasformazione di Anffas Onlus Torino in Associazione di Promozione Sociale (APS), in cui tutti i soci dovranno confluire, mentre degli aspetti operativi si occuperà la Fondazione Anffas. Dal punto di vista pratico, per chi beneficia dei servizi erogati da Anffas non cambierà niente, ma è importante spiegare questo cambiamento “burocratico”.
Sede legale e amministrativa:
via Carlo Bossi, 24 – Torino
Tel. 011-3810723
Fax. 011-3810722
e-mail: segreteria@anffas.torino.it
La sede è aperta al pubblico nei seguenti orari:
dal lunedì al giovedì
dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle ore 14.00 alle 17.00
il venerdì
dalle ore 9.00 alle 13.00