Il resoconto degli interventi: elezioni regionali e disbailità
Incontro con i candidati alle elezioni regionali sui temi della disabilità e del terzo settore: il resoconto degli interventi
Sala piena di pubblico e di rappresentanti di associazioni all’Educatorio della Provvidenza, dove si è tenuto l’incontro sui temi della disabilità e del terzo settore organizzato da FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, rete di associazioni di cui Anffas Torino è capofila.
Sei candidati alle prossime elezioni regionali del 26 maggio – Monica Canalis, Valentina Caputo, Silvio Magliano, Francesca Frediani, Ruggero Fassone e Gianluca Vignale, in rappresentanza di tutto l’arco istituzionale – si sono confrontati a partire dalla piattaforma programmatica studiata dalla FISH, le “considerazioni per un welfare moderno e condiviso” (qui in allegato) che trattano temi importanti come formazione professionale e lavoro, istruzione, mobilità, casa, cultura, sport e tempo libero, patrimonio, diritto alla salute e politiche sociali, all’interno di un contesto che guardi alle persone con disabilità nell’ottica di “progetti di vita indipendente” e senza dimenticare il “dopo di noi”. Tutti diritti delle persone, non favori o concessioni. Tutti argomenti fondamentali, che richiedono un adeguato investimento in termini di attenzione e risorse. Tutte questioni da trattare insieme ai rappresentanti delle associazioni di settore: “Nulla su di noi senza di noi”, come ha ricordato con forza Giancarlo D’Errico (presidente FISH, presidente Anffas Piemonte e direttore Anffas Torino), che ha organizzato e moderato la serata.
Ecco un sunto degli interventi degli ospiti:
- Gianluca Vignale è intervenuto per primo. Il candidato del centrodestra per la lista “Sì Tav – Piemonte nel cuore” ha sottolineato tre punti: “Il sistema welfare va pensato con concetti di sussidiarietà maggiori: per esempio la Legge regionale numero 10 del febbraio 2010, sui servizi domiciliari per le persone non autosufficienti, è molto avanzata, ma manca il regolamento applicativo per una questione di gestione di potere, e invece ognuno dovrebbe scegliere chi gli dà servizi. Secondo, sui progetti di vita indipendente, invece, non c’è un impianto legislativo adeguato, e spesso tali progetti sono demandati alla volontà di associazioni e famiglie. Terzo, va stretto un patto con il volontariato, che oltre a erogare servizi deve essere soggetto che decide, interlocutore diretto nel governo della materia di cui si occupa”.
- Silvio Magliano, che si è autosospeso da presidente del Centro Servizi per il Volontariato Vol.To in seguito alla sua candidatura per i Moderati, ha iniziato sottolineando che la “piattaforma proposta dalla FISH deve essere la road map per i prossimi cinque anni di governo regionale”. Quindi anche lui si è concentrato su tre punti: “Primo, il tema del “durante e dopo di noi”, che ha una visione a lungo termine ma va affrontata velocemente, altrimenti tra qualche anno sarà un disastro. Le condizioni di vita di persone con diagnosi anche gravi sono migliorate grazie all’evolversi della medicina, in prospettiva il sistema sanitario rischia il collasso. Secondo, bisogna parlare dei caregiver, ovvero delle famiglie, che non devono essere lasciate sole. Terzo, il lavoro delle persone con disabilità: basta agenzie interinali, meglio collaborare con cooperative sociali e agenzie per il lavoro che hanno esperienza sul territorio. In generale, la riforma del terzo settore dovrà avere un passaggio applicativo regionale, il mondo del volontariato deve essere presente, l’associazionismo deve sedersi ai tavoli decisionali, partecipare alla coprogrammazione e coprogettazione tra enti pubblici, profit e non profit, nel’ottica della sussidiarietà”.
- Francesca Frediani, candidata per il Movimento 5 Stelle, ha cominciato il suo intervento “dall’inserimento lavorativo, settore in cui è anche difficile anche accesso ai dati. Noi stiamo lavorando alla riforma dei centri per l’impiego, qui dovranno rivolgersi anche le persone con disabilità, perché noi crediamo nel servizio pubblico. Importante anche garantire a tutti l’accessibilità della cultura, faremo una carta dei diritti della cultura”. È invece inserito nel listino del presidente Ruggero Fassone, 37 anni di esperienza da medico, che si è soffermato proprio sulla sua professione: “Sono tanti gli argomenti da affrontare, non ultimo quella dell’abbattimento delle barriere architettoniche degli studi medici e le strutture sanitarie”.
- Monica Canalis, candidata per il Partito Democratico, ha iniziato con un appello: “Questi sono temi su cui bisogna unire le forze, questa è una serata non competitiva ma di sollecitazione. Occuparsi di disabilità non è fare pietismo, in generale condividiamo lo spirito della piattaforma proposta dalla FISH”. L’argomento principale del suo intervento è stato il lavoro: “Politica e aziende devono guardare alle potenzialità di sviluppo che derivano dal coinvolgimento delle persone con disabilità, che non sono un gravare produttivo ma una risorsa. La legge 68 sull’inserimento lavorativo obbligatorio può e deve essere usata in questo senso, ma il passaggio necessario è strutturare delle agenzie di collocamento gestite insieme al non profit che sappiano capire le potenzialità della persona, inserire la persona giusta al posto giusto, e non solo parlare di numeri. I primi a non applicare la Legge 68 sono gli enti pubblici: quanto fatto dal Comune di Torino, che ne assumerà più di 300, va allargato a tutti i livelli”.
- Valentina Caputo, anche lei del PD, ha affrontato l’argomento da un’ottica più generale partendo “dall’accessibilità e dalla fruibilità dei servizi per rendere migliore la vita e dare dignità alle persone con disabilità. Nel settore della sanità, il primo in termini di bilancio, come in quello della formazione, bisogna coordinare il lavoro degli assessorati e concertare l’uso delle risorse disponibili: le leggi sono il punto di partenza, ma fondamentale è il coinvolgimento dei coordinamenti regionali delle associazioni, che conoscono le esigenze reali delle persone”.